Succede a tutti: apriamo il frigo, prendiamo un prodotto, leggiamo la scadenza: SCADUTO. Però…. “è un peccato buttarlo… Si potrà ancora mangiare?”

Intanto ci sono due possibili diciture sulle etichette che riguardano la data di scadenza:

  1. Da consumarsi preferibilmente entro
    Questa scadenza si chiama Termine Minimo di Conservazione (TMC) ed indica la data entro la quale il prodotto, se conservato adeguatamente, mantiene le sue proprietà specifiche, ossia gusto e qualità.
    Consumare un alimento qualche giorno dopo la data indicata nel TMC non è pericoloso per la salute. Lo yogurt, ad esempio, se consumato dopo la data TMC – qualche giorno significa un paio, non una settimana! avrà meno fermenti lattici vivi – ma non è tossico.
  2. Da consumarsi entro, invece, è la vera data di scadenza.  Oltre quella data il prodotto è a rischio di proliferazione di batteri che provocano tossinfezioni alimentari tipo Salmonelle o Clostridium oppure intossicazioni alimentari come Botulino o Stafilococco.

Quindi, nel caso di superamento della data CONSUMARE ENTRO si rischia un’intossicazione – buttate o mangiate a vostro rischio e pericolo. Nel caso di qualche giorno oltre al PREFERIBILMENTE ENTRO il rischio è mal di pancia, vomito o diarrea alla peggio.

Allora come possiamo capire se dopo qualche giorno dal PREFERIBILMENTE ENTRO un cibo è ancora buono o no? Non esiste un metodo scientifico ma ci sono dei metodi empirici.

Un buon metodo empirico è sentire l’odore: se puzza di marcio non va bene, se non puzza si può mangiare. Funziona bene con alimenti tipo le uova e con il latte, ma non è un metodo affidabile al 100%: la maggior parte dei batteri infatti, purtroppo, non puzza.

Un altro test da fare è analizzare il colore: soprattutto per la carne e per gli affettati se vedete una patina tipo fosforescente o verdastra significa che i batteri hanno iniziato la decomposizione: BUTTARE SUBITO.

Per i formaggi stagionati o a pasta dura, invece, il colore potrebbe essere derivato dalla muffa – in questo caso basta buttare via il pezzo contaminato e il resto si può mangiare senza problemi.

Ultima prova: il tatto. Anche qui soprattutto per carne ed affettati, se al tatto risultano appiccicosi è indice di presenza batterica: BUTTARE.

Mi raccomando: leggiamo bene l’etichetta e impariamo a fare una spesa consapevole così da evitare sprechi. Non lasciare scadere la roba in frigo è sempre la scelta migliore! Se volete potete prendere qualche spunto dal mio video “consigli per una spesa migliore”.

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